Speciale WORLD TRIFECTA WEEKEND 2019 – intervista a Fabio Ometto

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Questo fine settimana ci sarà lo Spartan Race World Trifecta Weekend, una due giorni dove tutte le distanze della spartan race saranno percorse nello stesso weekend. Per gli atleti competitivi (Elite o Age Group), per ciascuna gara viene stilata una classifica a tempo, e la classifica concorrerà a comporre la classifica finale che decreta il vincitore unico.
Per saperne di più, abbiamo chiesto a Fabio Ometto.

Si è gentilmente prestato a qualche domanda per avere qualche anticipazione, e la sua è stata un’onda di entusiasmo che ci ha travolto. Abbiamo ricevuto tantissime informazioni e molti dettagli.
Fabio è un personal trainer, certificato Spartan SGX, che a Vicenza trasmette la sua passione tramite il gruppo “Spartan Vicenza”. Il suo principio è quello di divertirsi: infatti preferisce le open in compagnia dei suoi allievi. Tuttavia, nel caso di corse ad ampio respiro, non disdegna neppure le competitive, come in questo caso.

La WTW di Spartan Race è veramente una gara diversa dalle altre. Gli aspetti di questa differenza si vedono in tutti i settori: il percorso, gli ostacoli, gli atleti. Ovviamente non abbiamo informazioni su quello che ci aspetta, ma posso dire quello che è stata la gara del 2018.

Il venerdì si parte con la parata delle Nazioni: essendoci rappresentanti di oltre 60 nazioni, si ha una parata stile Olimpiadi. Emozionante. Noi italiani, quest’anno, saremo secondi solo al gruppo USA, storicamente il più numeroso. Contiamo oltre 100 presenze.

Il sabato si corrono Sprint e Super. L’anno scorso, le distanze si sono rivelate più lunghe del normale: 8Km per la Sprint e 18Km per la Super. Il dislivello per queste gare è stato molto poco, attorno ai 200m (se ben ricordo). I passaggi in acqua però sono stati tanti. L’anno scorso abbiamo avuto un ottimo tempo atmosferico, ed è stato piacevole. Quest’anno è previsto un tempo non proprio soleggiato, per cui staremo a vedere.
La domenica infine prevede la Beast invece è stata di circa 30Km, sviluppata attorno alle colline di Sparta. Dislivello totale di 900m, l’abbiamo proprio sentito.
Abbiamo corso 56km in due giorni
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Tutte e tre le gare partono dallo stesso punto, ma i percorsi sono diversi. Solo un tratto in partenza è comune, così come il tratto all’arrivo. Una particolarità? La partenza avviene all’interno di un giardino sacro, un luogo di culto vero e proprio. Non volendo mancare di rispetto, accade che le batterie, in partenza, vengono accompagnate dai custodi del luogo sacro, dei guerrieri spartani.

Loro conducono la batteria a passo d’uomo fino ai cancelli d’uscita, un centinaio di metri, da dove poi si può correre in libertà e far partire la gara vera e propria.

L’arrivo invece non è in un luogo di culto, ma in un luogo simbolico: sotto la statua di Leonida, il capo dei 300 alle Termopili. E’ veramente molto suggestivo!

Il campione degli Elite viene proclamato in gara, all’arrivo della Beast. Infatti, la partenza (solo Elite) avviene singolarmente, ed il distacco dal successivo avversario è lo stesso (in termini di tempo) che si ha sulla classifica temporanea del giorno precedente. Cioè, se l’atleta Tizio accumula un minuto su Caio (nella somma dei tempi di super e sprint), il giorno dopo Tizio parte per primo e Caio parte dopo un minuto. In questo modo, all’arrivo, se Caio ha superato Tizio si avrà l’immediato riscontro che è lui il campione, altrimenti se Tizio arriva per primo allora sarà lui il vincitore.

Gli ostacoli sono stati quelli della Spartan Race classici, ma molti rivisitati. Ti faccio alcuni esempi.
Il Memory Test consisteva in una stringa fatta di soli simboli dell’antica Grecia, per cui molto diverso da numeri e lettere a cui eravamo abituati. Inoltre – altra particolarità – è stato inserito all’interno di un altro ostacolo, il trasporto della catena. Quindi si partiva con la catena a spalle, ci si doveva fermare per fare memory test leggendo la propria stringa di simboli, e poi si ripartiva sempre con la catena. Questo “ostacolo nell’ostacolo” è peculiare di poche gare all’interno del circuito Spartan race.
Il classico Twister prevedeva tre stadi: twister, combinazione di funi, twister.
Il lancio del giavellotto ha subìto una diversa variazione: infatti bisognava indossare anche lo scudo, sull’altro braccio. La mobilità risultava quindi ridotta, e l’ostacolo di più difficile realizzazione. Ma ti sentivi proprio un guerriero spartano!

Altri ostacoli erano invece nuovi.
Un trasporto era molto particolare: si dovevano trasportare quattro sassi, dal punto A al punto B, facendo una particolare composizione con questi massi, ossia sovrapponendoli per formare un simbolo.
Infine, avevano annunciato (nei giorni precedenti) un ostacolo che avrebbe messo alla prova la nostra paura. Vero!

Abbiamo percorso un tunnel, per circa 500m, praticamente buio. Le luci erano pochissime, il minimo indispensabile. Una prova psicologica, più che un ostacolo fisico.
E’ stata una Spartan Race davvero speciale, e non ci aspettiamo di meno quest’anno!

In bocca al lupo quindi a Fabio ed a tutti gli Italiani che parteciperanno a questa avventura!

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