Valmorel, Spartan Race senza Burpees!

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Valmorel, seconda Spartan Race dell’anno “dalle nostre parti”, ossia con un congruo numero di atleti italiani che vi hanno partecipato.

Come per la volta scorsa, abbiamo cercato gli atleti che potessero darci una opinione in merito alla gara, ed abbiamo trovato una situazione inaspettata. Quale? Una mamma, che gareggia alla Spartan Race insieme alla figlia – ma soprattutto entrambe arrivano prime nel loro age group!
Le abbiamo quindi intervistate, ed – oltre alle solite domande in merito alla Spartan Race – abbiamo chiesto ad entrambe: “Com’è stato correre la Spartan Race con.. l’altra”?

Figlia mia, non ci sono i burpees!

Monika Hybnerova è una atleta Ceca italianizzata. Vive in Piemonte, sposata, con una figlia – Claudia – che condivide la sua stessa passione per le OCR e le Spartan Race. Si allena alla Tana dei Lupi, il campo ostacoli gestito da Slava, e ne è entusiasta.

Le abbiamo chiesto cosa ne pensasse della Spartan Race senza burpees. Lei risponde serenamente che – al di là del fatto che la monkey bar ha tutt’ora come penalità i burpees (com’era successo a Kaprun) –  è stata la sua prima Spartan Race da competitiva. In merito al penalty loop (che ha fatto sull’ostacolo di precisione), “effettivamente era molto meno impegnativo perchè la parte di corsa era senza trasporto,  non era molto lunga: forse 30-40 secondi di corsa in più quindi niente di impegnativo”. Prosegue con una considerazione molto sentita: “Peccato perché i burpees sono un simbolo delle Spartan e adesso questo simbolo non c’è più quindi è un po’ strano”

In merito all’ostacolo di precisione (il giavellotto, che sarebbe dovuto essere sostituito dalle pistole laser), ci prende in castagna! Infatti Valmorel, è famosa per non aver mai avuto il giavellotto, bensi occorre tirare su un bersaglio le palle di neve!

Ce ne eravamo completamente dimenticati, per fortuna Monika ci ha rinfrescato la memoria!

Madre mia, non ci sono più i burpees!

Claudia Bongiovanni ha sviluppato la sua atleticità nel tennis, sport da quale proviene. E’ dal 2022 circa che scopre le corse ad ostacoli, e che si allena – regolarmente – alla Tana dei Lupi. Si allena con il gruppo, che comprende la mamma Monika. Ha iniziato a correre qualche OCR in Piemonte,per poi buttarsi nella sua prima vera avventura Spartan Race a Valmorel, dove è arrivata prima nella sprint (5km) del suo age group, 20-25 F.

Essendo la sua prima Spartan Race, le abbiamo chiesto un pensiero in generale. Inoltre le abbiamo – ovviamente chiesto – in merito alle penalità!

Le sue opinioni sono state molto positive in merito: bellissimo percorso, tensione in gara (ci mancherebbe) visto che il terreno non era proprio il suo favorito. Gli ostacoli non hanno rappresentato un grosso problema, tranne la monkey bar dove la sensazione di avere una mano incollata dal ghiaccio, le ha giocato un brutto scherzo. Se non altro ha provato i famigerati “burpees“. Avendo fallito anche il lancio della pallina di neve, ha provato la differenza tra penalty loop in corsa (con leggero saliscendi) e burpees. “Il penalty loop era solo corsa, e l’ho trovato semplice.. nel senso che era non troppo lungo ed era proprio solo di corsa. Penso di aver impiegato più tempo a fare i burpees rispetto al penalty loop di corsa. E comunque dopo i 30 burpees se ero “più provata” rispetto alla sola corsa”.

Ovviamente, mancandole i riferimenti,le abbiamo chiesto del suo ostacolo preferito! Ed ogni atleta che si rispetti, rispetta il rig finale!
“L’ultimo rig è stato il più “divertente”, anche se devo dire che comunque qualsiasi ostacolo mi ha messo alla prova. Qeullo che ho sofferto di più probabilmente è stato l’Atlas, perché nei trasporti non sono fortissima.  Però devo dire che appunto li ho affrontati al meglio!”

“Monika, com’è stato correre la Spartan Race con tua figlia?”

“Claudia, com’è stato correre la Spartan Race con mamma?”

Beh.. riassumere le risposte sarebbe… limitante! Facciamo che vi potete ascoltare le interviste sul canale Telegram!

https://t.me/calendarioocrcanale

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